La Chiesa di Sant'Andrea a Zebedassi
La Chiesa di Sant'Andrea risale alla metà del sec. XVI.
Scheda
Il 9 giugno 1576 perveniva a Zebedassi in visita apostolica il Vescovo Gerolamo Ragazzoni. La Chiesa era semplice, non consacrata e posta sotto la Pieve di Garbagna.
Dai verbali di visita sappiamo che una volta alla settimana veniva celebrata la santa Messa da Prete Domenico di Rovescala, rettore della Parrocchia di San Donnino di Dernice.
La Chiesa non doveva essere in buone condizioni perché il vescovo ordina:
"Si provveda un altare portatile, fino a che non sarà costruito un nuovo altare secondo le prescrizioni. Si provveda un calice con due corporali, una borsa, 12 purificatoi, un nuovo messale, un pallio e i paramenti necessari per la celebrazione della messa. Il tutto a spese del popolo. Si lastrichi il pavimento della chiesa, si pongano assi di legno nel tetto, si imbianchino le pareti all'interno ed all'esterno e si dipinga l'immagine del Santo titolare all'esterno sopra la porta d'ingresso. Poiché tra il Rettore e gli uomini del luogo esiste controversia circa il luogo di seppellire i morti, si prescrive che ciascuno sia libero di eleggersi la propria sepoltura ed il Rettore sarà tenuto ad accompagnare il morto dalla casa alla Chiesa. Se però i cadaveri venissero sepolti altrove, non per questo si dovrà diminuire l'ammontare della primizia dovuta al Parroco".
La Chiesa di Zebedassi fu eretta a parrocchia nel 1629.
Nel 1665 ci fu una visita del vescovo Mons. Settala quando Zebedassi era feudo degli Spinola Adorno e la parrocchia aveva 120 anime.
La Chiesa è stata riedificata in stile neoclassico sulle fondamenta di quella vecchia ormai cadente dal capomastro Luigi Vergagni di Volpara all'inizio del XX secolo.
La facciata reca in lettere capitali l'intitolazione all'Apostolo Andrea; la costruzione è a tre navate con abside poligonale e fianchi non intonacati tessuti in materiale vario (pietre, conci sbozzati, mattoni).
Intonacati sono, invece, il campanile e la facciata. Il primo, desinente con alta cuspide e concerto di 5 campane, fu costruito nel 1933 e restaurato secondo la lapide murata nella facciata nel 1983 a spese di alcuni parrocchiali residenti negli Stati Uniti; la seconda presenta un doppio ordine di lesene con capitelli compositi, che si ripropongono nelle ali laterali più basse e un timpano triangolare. Pur leggendosi chiaramente la scansione a tre navate dell'interno, due sole sono le porte d'ingresso in quanto l'ala a nord risulta inglobata nell'edificio della canonica.
All'interno, lungo la parete sinistra, si erge l'altare di Sant'Andrea con statua in legno del Santo titolare dell'inizio del XX secolo.
Degno di nota è il Crocifisso dell'altare maggiore risalente alla seconda metà del XIX secolo.
Lungo la parete destra l'altare laterale è dedicato alla Madonna della Cintura, effigiata nella statua lignea tardo ottocentesca, alla quale sono stati esportate le teste dei cherubini presenti alla base. La scultura, ispessita da mani sovrapposte di ridipintura, pare esempio della produzione della bottega dei Montecucco di seconda generazione.
L'affresco della volta sul presbiterio raffigura gli Angeli adoranti l'Ostensorio e porta la data del 1898 del rifacimento, ma nel complesso la decorazione e le pitture di mano del pittore alessandrino Gambini sono concluse nel 1913.
Le campane della Chiesa sono sempre state motivo di vanto per gli abitanti di Zebedassi e venivano suonate durante la processione della festa della Madonna della Cintura aveva luogo 'la domenica successiva alle feste di Santa Monica e Sant'Agostino.
Un curioso aneddoto riporta che l'ultimo campanaro, Rodolfo Boccardo, fosse solito suonare durante la festa....."Bandiera rossa", per cui i bambini del tempo erano convinti che fosse un canto religioso!
Bollettino Informativo del Consiglio Pastorale lnterparrocchiale Alta Val Borbera - anno 7 - num. 38 - febbraio 2024